Dopo la tragedia che l’11 settembre ha colpito il popolo degli Stati Uniti e dopo che il Governo degli Stati Uniti dichiara e attua una guerra mondiale prolungata e indefinita contro il terrorismo presentandola come una guerra umanitaria, per la libertà, la democrazia e i diritti violati, c’è una situazione paradossale che continua.

A Miami, nella Florida, sono stati incarcerati cinque cittadini cubani che raccoglievano informazioni sui gruppi paramilitari e sulle attività della mafia cubano-americana, per prevenire atti di terrorismo e difendere il proprio popolo dalle aggressioni e dalla morte.

L’accusa nei loro confronti è stata quella di avere messo in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

I giudici di Miami, condizionati dalla mafia della Fondazione Nazionale Cubano-Americana, hanno emesso questa sentenza: due ergastoli e 15 anni di carcere a Gerardo Hernández; ergastolo a Ramón Labañino; ergastolo ad Antonio Guerrero; 19 anni di carcere a Fernando González; 15 anni di carcere a René González.

Ma la giustizia degli Stati Uniti, non accuserebbe e non condannerebbe mai un cittadino di qualunque paese che offrisse informazioni su azioni di terrorismo in preparazione contro di loro, o contro le proprie Ambasciate, o che potrebbero costare la vita di cittadini nordamericani. Come sempre, la doppia morale produce infamie.

Per questi motivi, ci impegniamo in una campagna di solidarietà con i cinque cittadini cubani ingiustamente incarcerati negli Stati Uniti e lanciamo un appello per sostenere ogni possibile iniziativa per la loro liberazione.

Per maggior informazioni:

INNOCENTI

CINQUE CUBANI NELLE PRIGIONI USA


FREE THE FIVE

AMICI DI CUBA E DEI CINQUE EROI CUBANI IN USA